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 Chi ascolta per la prima volta la fiaba di Pollicino, dopo aver letto le prime righe già immagina il protagonista come un bambino piccolo e indifeso che vive una situazione ambientale di svantaggio .

(Pollicino è di costituzione piccolissima e vive in una famiglia molto numerosa e molto povera)

Andando avanti con il racconto, però il lettore è costretto a rivedere questo avventato giudizio.
Pollicino , infatti, appare con tutta la sua invidiabile personalità: è coraggioso, astuto,
intraprendete, responsabile e con spiccata attitudine alla risoluzione pratica dei problemi.
La vita lo sottopone a prove molto dure e lui, non solo le supera, ma riesce anche a migliorare
la sua condizione nonchè  quella dell'intero nucleo famigliare. Ora, pensiamo solo per un attimo
cosa sarebbe successo se pollicino non avesse saputo cavarsela così brillantemente.
Probabilmente, una volta abbandonato nel bosco avrebbe vissuto di espedienti al limite
della legalità, forse avrebbe provato l'esperienza carceraria. Dei suoi fratelli e probabile
che qualcuno, il più fragile, avrebbe avuto delle ripercussioni psicologiche a seguito delle
privazioni e dell'abbandono. I genitori si sarebbero ritirati in dormitorio pubblico per poter
sopravvivere ed avere un minimo di assistenza. Sicuramente questo secondo finale è molto
inquietante ed ha delle evidenti ricadute negative sull'intera società. Nella realtà, non è
difficile incontrare ragazzi che, di fronte alle difficoltà, non siano in grado di essere
reattivi e risolutivi.

In genere, sono proprio i più fragili a manifestare segni di disagio, anche se talvolta celato da una maschera di cinismo e prepotenza.

L'idea del Progetto è nata proprio soffermandoci e riflettere su alcuni avvenimenti di cronaca che parlavano di questi ragazzi :"il clan dei bulli", il piccolo "delinquentello", "il branco". Ragazzi inaspettatamente provenienti da "famiglie di sani principi" sorprese e disordinate.

La decisione di dare il nostro contributo alla lotta al disagio ed alla devianza giovanile si è rafforzata osservando e valutando le evoluzioni sociali che sono avvenute negli ultimi anni nella la nostra Provincia.

La nostra è una Provincia nuova, che solo fino a qualche decennio fa potevamo definire forse un po' noiosa ma tranquilla e che oggi inizia ad avere diversi problemi sociali (microcriminalità, bullismo, disagio giovanile).

Essendo noi dell'A.Ge. per diverse occasioni a stretto contatto con ambienti dove ci sono ragazzi, avevamo già ricevuto informazioni piuttosto inquietanti. Non soddisfatti siamo risaliti a fonti ufficiali ed abbiamo ricevuto conferme.

L'Ufficio Minori del Comune di Latina, contattato il 20 Giugno 2007, ci ha riferito che sono molti i bambini che, per sofferenze, e disagi di vario tipo, sono in carico al Servizio. I casi aumentano con il passare degli anni. Nel 2006 erano 550 i bambini in carico al Servizio, nel 2007 sono già 675.

Age Stampa

 

 

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